BREVE STORIA DI UNA
IMMIGRAZIONE
Nel marzo di 1889, Carmisin Valentino
- 1847-1918, (figlio di Giovanni Battista Carmisin e Monzin Rosa), sua moglie
Emilia Mion (Emidia) - 1853-1939, (figlia di Pietro Antonio e Maria Perusini) ed
i suoi figli Giovanni Battista, Rosa, Cattarina, Luigi e
Giorgio, è emigrato da San Giorgio di Nogaro - Provincia di Udine - Italia,
fuggendo della fame e della povertà prevalenti in Italia alla fine del XIX
secolo.
L'Italia non è stata in grado di preservare
i loro figli e praticamente li ha costretti a emigrare. Valentino ha lasciato in'Italia
un fratello che è stato pensato per essere Carmisin Angelo, padre di Antonio,
Rosa e Rocco. Secondo l'Archivio di Stato di
Udine, Carmisin Angelo è nato a Carlino nel 1867 ed è il figlio di Antonio
Carmisin e Maria Colussi, e quindi non è fratello di Valentino. I discendenti di questo ultimo
(Rocco), ancora vivono in Italia, più precisamente a Carlino, nella provincia
di Udine. Non si hà ancora scoperto
l'identità del fratello che è soggiornato in Italia, ma Luigi Carmisin e
Hercílio Giuseppe Carmisini, suo figlio maggiore, sempre hanno detto che il
fratello di Valentino che ha soggiornato in Italia si chiamava Angelo.
Valentino e la sua famiglia sono
andati via in treno da San Giorgio di Nogaro, Provincia di Udine,
attraversarono l'Italia e sono imbarcati su una nave diretto da Genova ad
America (a quel tempo, per tutti gli immigrati, esisteva solo una America, non
importa la latitudine.)
L'obiettivo iniziale della famiglia
Carmisin era Mar del Plata, in Argentina, ma quando sono arrivati a Rio de
Janeiro, la propaganda menzognera degli agenti coloniali brasiliani, li
convinse a rimanere in Brasile.
Sono arrivati alla fine di marzo 1889
a Itajai (SC), dove hanno consegnato i propri documenti alle autorità locali e
sono stati trasferiti a Nova Trento (allora ancora chiamata “Alferes” per gli
immigrati), al sud. Fino a Brusque, gli immigrati
hanno percorso da barocci, a piedi e poi attraverso il bosco, con carri tirati
da buoi, fino a Nova Trento.
Essi sono stati alloggiati in grandi
magazzini, da cui in seguito furono spinti nel bosco, a Salto e Ribeirão Bonito
e poi a Pinheiral e andati a se stessi,
inoltre, come tutti gli immigrati di tutte le origini.
I documenti non sono mai stati
restituiti dalle autorità.
Alcuni non sapevano più della sua età,
né il nome e cognome corretti, tanto meno il nome della sua città natale tanto
grande è stata la lotta per la sopravvivenza.
Valentino e la sua famiglia,
espropriati ed in estrema povertà, ha dovuto lottare duramente per
sopravvivere. (Circa 40 anni fa, un
agricoltore di Pinheiral, 95 anni, di nome João Vanata e che ha conosciuto
Valentino nel primo anno dopo il loro arrivo in Brasile, ha detto a Ovidio
Angelo Carmisini, attualmente il più antico Carmisin vivo in Brasile, che Valentino era così povero che
andava alla messa la domenica con la sua camicia piena di toppe, molti dei
quali con circa 2 cm di diametro.)
Preoccupato per la mancanza di
documenti, Carmisin Valentino, già noto come Valentino Carmisini e di essere
influenzato dalla lingua portoghesa,
stanco di aspettare il ritorno dei suoi documenti, ha preparato il seguente
documento (riprodotto di seguito) che ha definito "Di Fede nasita (nascita)
dei Figli di Valentino Carmisini
e Mion Emília.
Valentino morì nel 1918 ed è sepolto
in Valsugana, a Nova Trento (SC).
Tutti noi, loro discendenti, siamo
molto orgogliosi di lui e coltivamo la sua memoria. Il seguente documento, che ha
prodotto, ci ha dato la cittadinanza.
TRADUÇÃO "Valentino Carmisini, deixou a Itália no ano de 1889 e veio para o Brasil com sua
família,
NOTA - Oggi si sà che qualche date furono sbagliate; per esempio: Luigi nacque ai 22 di Giugno de 1884, secondo la fede di nascita dello Ufficio Dello Stato Civile della Comune di San Giorgio di Nogaro - Udine - Itália. Luigi è il nonno; di Elòi Inàcio Carmezini, titulare di questa pagina. |
Questo ricordo della Prima Comunione de Giovanni Battista Carmisin, figlio maggiore di Valentino, fatta ai 3 febbraio 1889, nella chiesa di San Giorgio di Nogaro, pochi giorni prima de la loro partita per il Brasile, è l´unico documento venuto d´Italia e che ancora esiste. |
In questa foto, di 1937 o 1938, appaiono, in neretto, della sinistra per la diritta, Emília Mion (+1939), vedova di Valentino Carmisin (+1918) e madre di Giovanni Battista, Theresa Carmisini (+2001), figlia di Giovanni Battista, Giovanni Battista Carmisini (+1962), Cattarina Carmisini (viveva a Brusque-SC), anche figlia di Giovanni Battista , José Carlos Dell´Agnello (+2004), figlio di Emília Carmisini (+2001), Maria Gon (+1951) , moglie di Giovanni Battista e Dorvalino Gon (+1979), figlio di José Gon, fratello di Maria Gon. |
In questa foto, di 1947 o 1948, a Pinheiral, Luigi Carmisin, che si vede nel primo piano, fa la trilla di frumento, insieme con i suoi figli Ercilio e Arturo, suoi nipotini Elòi e Tarcisio, seu genero Luiz Giacomelli e João Carmisin, seu nipote. |
In questa foto, forse da 1932, a Pinheiral, Giorgio Carmisin,con i suoi figli. Della sinistra per la dirita, Maria (Mariota), Madalena, Giorgio, Fernando, Mário e Joanim |
Questo è Carmisini Giuseppe, cognosciuto come Bèppi Carmisini. È il primo Carmisin maschio nato nel Brasile, nel 17 marzo 1907. Figlio di Carmisin Giovanni Battista. Oggi vive a Manoel Ribas (PR). Mancando poco più di un mese per il suo novantesimo quinto compleanno, fa una dimostrazione di totale capacità fisica e mentale, riempindo uno bicchiere sostenendo una bottiglia di analcolico di due litri, senza mostrare qualche tremore. Completamente lucido, ancora fà dei lavori manuali. (Li piace molto fare dei temperini con i quali fà regali ai amici). Racconta molte storie e parla fluentemente il friulano ed il portoghese, oltre all'italiano e poeta. Hà una grande nostalgia della moglie che già è andata all'Oriente Eterno. CENTENARIO - Nel 17 marzo 2007 Josè Carmezini ha completato 100 anni. Nonostante essere un poco debole, ancora è completamente lucido. DECESSO - Nel 01 giugno 2007 Josè Carmezini è morto con serenità. Si ha mantenuto lucido fino ai ultimi momenti. |